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Itacaré

“Pedra e conchas, linda maré, lá na Bahia ...Itacaré”..come canta Mestre Jamaica.

 

Difficile parlare obiettivamente di un posto che ti lascia la stessa nostalgia di una persona amata..la stessa smania di tornare, lo stesso pensiero fisso alle sue bellezze.

Immaginate un posto che sembra tracciato dalla matita di Hugo Pratt: un paradiso tropicale..

Abitato un tempo dagli indios Tupi, dove poi i Gesuiti hanno portato la loro fede e le loro costruzioni ( la chiesa São Miguel ) che insieme alle splendide abitazioni (casaroes) dell'epoca del cacao e dell'oro e diamanti provenienti dalla vicina Chapada Diamantina attraverso il Rio Das Contas, hanno dato quelle pennellate di stile coloniale che contribuiscono a creare un'atmosfera sognante, sospesa nel tempo e nella brezza dell'oceao..

Dopo il declino dell'epoca coloniale, Itacarè è rimasto un villaggio di pescatori "nascosto" al mondo dalla mata atlantica e dall'oceano.

Sono state poi proprio le forti e costanti onde che hanno portato questo paradiso ad essere scoperto di nuovo dai surfisti durante gli anni sessanta e settanta.

Da allora e soprattuto sul finire degli anni novanta, viaggiatori di tutto il mondo passano di qui e questo paesino del sud di Bahia si è trasformanto in un piccolo ombelico del mondo.

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